L’arte ceramica di Castelli
Le ceramiche di Castelli compaiono nelle raccolte di musei in tutto il mondo, dal Metropolitan di New York agli Uffizi di Firenze, dal San Martino di Napoli all'Hermitage di San Pietroburgo con la sua famosa collezione.
Iniziarono i monaci dell’Abbazia Benedettina di San Salvatore nel XII secolo a utilizzare l’argilla di cui è ricco il territorio circostante per creare i primi manufatti. Da lì la lavorazione si diffuse tra gli abitanti del borgo e prese avvio una produzione destinata a conoscere i fasti delle corti europee soprattutto a partire dal Seicento quando iniziarono ad operare grandi maestri come i Grue, Gentile, Cappelletti che portarono questa arte ad alti livelli di raffinatezza.
Oltre agli splendidi manufatti che troviamo nelle collezioni di grandi casati come ad esempio il vasellame farmaceutico denominato Orsini-Colonna, la ceramica fu utilizzata anche per i decori degli edifici. Valga per tutti la chiesa di San Donato a Castelli, definita da Carlo Levi ‘la Cappella Sistina della maiolica’, celebre per il soffitto adornato con mattoni maiolicati, unico nel suo genere in Italia. Quella che possiamo ammirare oggi fu ricostruita ai primi del Seicento con i mattoni decorati secondo il gusto dell’epoca. I mattoni originali risalenti alla fine del XV secolo sono conservati nel Museo della Ceramica.
Castelli merita senz’altro una visita per le botteghe artigiane che producono bellissimi oggetti d’arte, ma anche per gli edifici storici e di culto che ospitano opere di pregio. Oltre alla citata chiesa di San Donato vale la pena visitare la chiesa di San Giovanni Battista dove è conservata una pala d’altare che Federico Grue realizzò nel 1647. Il Convento dei Minori Osservanti ospita il Museo della Ceramica, dove si possono ammirare le splendide opere delle scuole dei grandi maestri.